20.1.05
Riannodando le fila ...
Scrivo da lontano … come ognuno di noi, del resto. Non mi trovo alla mia solita postazione da blogger, stavolta. Postare da un luogo che non fosse casa mia o della mamma non mi accadeva da un po’ – e ne son molto contenta. Avrei un bel po’ di cose da ‘metter giù’ – ma mi limito a qualche sensazione. Nel mio viaggio verso la Bassa ho fatto sosta a Bologna. La città ti colpisce sin dalla sala d'aspetto della stazione (l'unica che sinora abbia visto intitolata a qualcuno, Torquato Secci, per la precisione), con la sua lapide 'alle vittime del fascismo' del 2 agosto 1980. La fida Zucchero mi ha recuperato all’uscita dal mio treno notturno. Depositati i bagagli in pensione, le due socie son partite alla ‘conquista’ di Bologna secondo il motto ‘arte e cultura’ (ZuccheroK©). Le prime due ore son trascorse infatti in due negozi di abbigliamento … Poi ci siam rifatte (giuro!) girando per biblioteche e librerie (tanto per tacitare la coscienza …). Bellissime Via Clavature coi negozi aperti e la Galleria della Borsa. Nel pomeriggio ho approfittato di impegni di Zucchero per far visita all’Albi. Cosa dire? Che ovviamente 3Pì e Giarina avevano esagerato per difetto nel cantarmene le lodi. Mi ha sorpreso la facilità con la quale ci siamo raccontate tante cose – anche molto personali. L’Albi, oltre ad essere una donna splendida, ha una famiglia stupenda: due giganti di figli belli e cortesi, una nipotina morbida e bionda, una serie di gatti, di cui uno nero come la pece e coccoloso come Puck e una minutina come Minou, dolcina e color miele. Non riuscivo ad andarmene, tanto mi sentivo a mio agio … La mattina dopo, altro giro per una Bologna ventosa e gelata, assieme a un collega che me l’ha illustrata da un capo all’altro. Le cose più belle? L’Arca di S. Domenico (purtroppo ‘segregata’ dagli spettatori), la tomba di Accursio e la Chiesa dei Celestini. Impressioni personali? Questa è una delle poche città dove si rischia di esser messi sotto da una bicicletta (un’altra è Münster in Germania, ma quella è un’altra storia). Pare che i bolognesi abbiano una passione incontenibile per i cani enormi e neri (ne avrò visti almeno una ventina in poche ore). A Bologna davvero non si perde neanche un bambino: hai mille punti di riferimento, le chiese, le piazze, e soprattutto le torri!!! Tornerò (tanto per citare i Santo California). Per ora, però, il viaggio continua …
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